maggio 20, 2014 /
Commenti disabilitati su L’equipaggio del First 40.7 Cheeki Rafiki disperso in Atlantico
Il First 40.7 Cheeki Rafiki – con a bordo Andrew Bridge, 21 anni, Paul Goslin, 56, James Male, 23, e Steve Warren, 52 – tornava in Inghilterra dopo aver partecipato all’Antigua Sailing Week quando, venerdì 16 maggio, ha lanciato un segnale di distress. Già nella giornata di giovedì aveva segnalato una via d’acqua a bordo e aveva comunicato di dirigere verso le Azzorre.
Il distress ha dato avvio alle ricerche, che con aerei canadesi e americani sono continuate nelle giornate di venerdì e sabato, sospese però dopo 53 ore perché si è considerato che la sopravvivenza in quelle condizioni non poteva andare oltre le 20 ore. Scelta che ha scatenato le proteste della della comunità velica anglosassone.
Secondo quanto si legge in un comunicato diramato dalla US Coast Guard, una nave, la Maersk Kure, avrebbe avvistato un relitto di un 40 piedi rovesciato e senza bulbo, specidicando che nella zona, mille miglia a est dellle coste del Massachusetts, venerdì erano presenti onde di 5 metri e venti fino a 50 nodi.
Fa scalpore il fatto che le autorità non considerino il fatto che l’equipaggio possa essersi rifugiato sulla zattera di salvataggio e sia quindi alla deriva in oceano.
Il First 40.7 Cheeki Rafiki appartiene alla società di charter specializzata in regate Stormforce Coaching.
maggio 13, 2014 /
Commenti disabilitati su Barca spiaggiata a Grado domenica 11 maggio
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A causa di una forte sciroccata che si è abbattuta domenica 11 maggio 2014 su Grado un’imbarcazione a vela (apparentemente un Dofour di nome Legend) con bandiera croata è finita spiaggiata a Grado.
la chiglia è stata ritrovata a circa 20 metri dalla barca in una zona di acqua profonda appena 40 centimetri.
Tutti i componenti dell’equipaggio sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera.
Via | Velaveneta – Video di Maurizio D’Angelo
maggio 7, 2014 /
Commenti disabilitati su Immigrante afgano soccorso mentre tentava di attraversare la Manica su una zattera di legno
Asif Hussainkhil, immigrato afgano di 33 anni, è stato soccorso dalla guardia costiera francese 2 miglia al largo di Sangatte, vicino Calais, mentre tentava di attraversare le 21 miglia di Manica che separano la francia dall’Inghilterra su una zattera a vela messa insieme con qualche asse di legno, tre boe come riserva di galleggiamento e un lenzuolo.
I soccorritori hanno detto che è stato fortunato a non scuffiare e lasciarci la pelle, e su un mezzo tanto fragile aveva “zero possibilità di raggiungere la Gran Bretagna”.
Mr Hussainkhil, da Kabul, ha impiegato tre settimane dietro le dune per costruire il suo mezzo di fortuna. Non aveva previsto un timone e quando è stato salvato non aveva cibo, non aveva una bussola per orientarsi ed era vestito con una giacca a vento sottile e dei pantaloni antipioggia.
Via | www.telegraph.co.uk
maggio 2, 2014 /
Commenti disabilitati su Catamarano si incaglia a La Maddalena
Olbia, 2 mag. – All’una di notte del 1 maggio due velisti di nazionalità francese, a bordo di un catamarano battente bandiera Sud Africa, hanno inviato via radio alla centrale operativa della Guardia Costiera de La Maddalena (Olbia Tempio) una richiesta di assistenza.
L’imbarcazione a seguito dell’incaglio negli scogli di Punta Abbatoggia a nord dell’isola de La Maddalena ha iniziato a imbarcare acqua da entrambi gli scafi, fino a quando non si è adagiata sul basso fondale.
Sul posto è stata immediatamente inviata una motovedetta che però, sempre a causa del basso fondale, del forte vento e del mare particolarmente mosso, non ha potuto direttamente prelevare le due persone.
I due francesi sono stati quindi imbarcati su due gommoni della Ditta Delogu e successivamente trasbordati sulla motovedetta.
Alle 3.45 il soccorso si è completato con successo con lo sbarco dei due diportisti francesi presso il porto de La Maddalena. Le due persone, che non necessitavano di cure mediche, sono state quindi accompagnate in una albergo cittadino.
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aprile 16, 2014 /
Commenti disabilitati su In Polonia una barca a vela tocca i cavi della corrente elettrica con l’albero, 4 morti
E’ accaduto lo scorso fine settimana a Elblag, in Polonia, una piccola barca a vela, l’Atlanta, con 4 persone a bordo navigava in un canale che sbocca sulla vicina laguna quando con la testa d’albero ha toccato i cavi dell’alta tensione.
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La scarica elettrica conseguente ha fulminato l’equipaggio al completo e incendiato la barca.
Da quanto capisco traducendo sommariamente con google le varie fonti locali, il canale non è navigabile con le barche a vela proprio a causa di quei cavi e la cosa è chiaramente segnalata da cartelli all’ingresso del canale medesimo.
Lo skipper era un 53enne esperto della zona e per questo il fatto che abbia imboccato quella via appare abbastanza inspiegabile.
marzo 16, 2014 /
Commenti disabilitati su Niklas Carlberg e Karina Wiger salvi grazie all’Epirb
Due simpatici giuovini fankazzisti svedesi – Niklas Carlberg di 35 anni e Karina Wiger di 24 – erano in viaggio tra la Florida e le Bermuda per una vacanzina di tre mesi quando la loro barca di 33 piedi (battezzata Bull) ha iniziato ad imbarcare acqua dall’asse dell’elica.
Ma dopo quattro giorni di pompaggio ininterrotto la pompa di sentina ha smesso di funzionare e i due simpatici giuovini fankazzisti svedesi si sono visti costretti ad attivare l’Epirb.
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marzo 16, 2014 /
Commenti disabilitati su Incidente tra traghetto e barca a vela all’Elba
Questo è un incidente di cui sarei veramente curioso di sapere la reale dinamica, giusto per fare un po’ di accademia.
Ieri mattina (15 marzo 2014) alle 5.20 c’è stata una collisione al largo dell’isola d’Elba tra una barca a vela di 10 metri e il traghetto di linea Eurocargo Brindisi, della compagnia Grimaldi, partito da Palermo e diretto a Genova.
I cinque uomini di equipaggio ne sono usciti illesi e la barca a vela – che è stata poi scortata dalla Capitaneria, intervenuta con due motovedette, nel porto di Portoferraio – ha riportato solo lievi danni alla murata di dritta.
La barca a vela era diretta a Tropea.
In un mare considerato tendenzialmente sicuro come il Mediterraneo avere notizia di un attacco di pirati non è molto rassicurante. Vittime dell’accaduto tre persone che navigavano sull’Armageddon, un trawler Garcia di 54 piedi.
Domenica 16 febbraio 2014, quattro persone armate e mascherate hanno assalito l’imbarcazione e hanno prima chiuso l’equipaggio in una cabina per tre ore e poi lo hanno abbandonato in mare a bordo una zattera, con la quale hanno raggiunto terra a Campodoro, dando poi l’allarme.
Dell’Armageddon e dei pirati ancora nessuna traccia (sento le rotelline di alcuni di voi che stanno macinando “non devono più pagare le rate del leasing… non devono più pagare le rate del leasing… non devono più pagare le rate del leasing…)
A margine, per chi si chiedesse a cosa può servire quella piccola randa su quel barcone a motore serve da stabilizzatrice, sia in andatura che all’ancora. Esiste la possibilità di armare anche un gennaker, da utilizzare in un rage di vento tra i 20 e i 30 nodi.
marzo 1, 2014 /
Commenti disabilitati su Barca a vela rubata in Calabria, 33 piedi diventano 33 metri
Pare che per il giornalista medio un piede equivalga a un metro. Questa la notizia come riportata dall’ansa e rilanciata praticamente da tutti i giornali online:
Ora, io capisco che un giornalista possa non essere particolarmente informato delle cose che riguardano la vela o la nautica in generale ma credo che chi pratica questa nobile quanto indispensabile professione dovrebbe, per forma mentale, farsi delle domande.
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febbraio 21, 2014 /
Commenti disabilitati su Il recupero di Cheminées Poujoulat
Dopo essersi spezzata in due 180 miglia al largo di Brest il 24 dicembre 2013, essere affondata, riaffiorata, rimorchiata e ormeggiata alla boa della scialuppa di salvataggio nel porto di Aber Wrac’h a fine gennaio… quel che resta del 60 piedi IMOCA Cheminées Poujoulat martedì 18 febbraio è stato caricato sul Dora, che lo ha portato a Brest.
Ora la squadra di Bernard Stamm tenterà di scoprire il motivo per cui si è verificato l’incidente.
Cheminées Poujoulat è un Open 60 IMOCA, progetto di Juan Kouyoumdjian, costruito da Décision SA (Suisse) e varato il 12 maggio 2011.
Caratteristiche tecniche: (altro…)