Category name:Storie di Vela

Jean d’Artigues – Una traversata atlantica in sedia a rotelle

dicembre 21, 2016 / Commenti disabilitati su Jean d’Artigues – Una traversata atlantica in sedia a rotelle

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Partito da Trinité-sur-Mer (Bretagna) l’8 ottobre 2016, Jean d’Artigues, un imprenditore 52enne che soffre di tetraplegia e sclerosi laterale amiotrofica, è arrivato a Port du Marin a Fort-de-France (Martinique) domenica 27 novembre riuscendo a realizzare il suo sogno di attraversare l’Oceano Atlantico a bordo di un catamarano di 52 piedi dotato solo degli impianti più elementari (ndr. immagino intendano non particolarmente attrezzato per una persona in sedia a rotelle).

“Une transat dans un fauteuil” (letteralmente Una traversata atlantica in sedia a rotelle), è al tempo stesso il compimento di un sogno d’infanzia di Jean e un modo per lui di aumentare la consapevolezza su questa malattia neurodegenerativa incurabile che ha contratto di cinque anni fa e per la quale ad oggi non esiste cura.

Jean ha trascorso otto settimane a bordo del catamarano – un Lagoon 52 – insieme a due skipper, nonché un medico pneumologo, un infermiere e un fisioterapista. Insieme, hanno viaggiato per circa 4.400 miglia, dalla Bretagna alla Martinica passando per Portogallo, Madeira, Isole Canarie e Capo Verde. Viaggio è stato reso possibile grazie ad una campagna di crowdfunding.

La Race To Alaska in sedia a rotelle su un trimarano di 27 piedi

dicembre 16, 2016 / Commenti disabilitati su La Race To Alaska in sedia a rotelle su un trimarano di 27 piedi

La Race To Alaska è una gara di 750 (settecentocinquanta) miglia che va dai Lower 48, come i canadesi chiamano gli Stati Uniti, all’Alaska. Vale qualsiasi mezzo galleggiante a patto che non sia dotato di motore. Un sfida durissima.

Team Alula – Spike Kane da Liverpool, Zach Tapac dalle Hawaii e il Sudafricano Bruno Hansen, tre uomini in sedia a rotelle – ha affrontato questa sfida su un trimarano Formula 27. Sfida dura fin da subito perché hanno dovuto una lunga scalinata prima di arrivare.

Purtroppo al Campbell River, in British Columbia, Hansen ha lasciato il gruppo, rendendo a Kane e Tapac impossibile di finire la gara da regolamento. Kane ha chiesto aiuto all’organizzazione e due volontari si sono fatti avanti per le due tappe mancanti.

Team Alula è arrivato a Ketchikan a luglio, dopo 16 giorni e 10 ore di navigazione, non ufficialmente, la ventunesima barca a terminare la Race To Alaska nel 2016.

Great Big Films in collaborazione CNN Films ha raccontato la loro storia. Un mini-film bellissimo, sia per la storia, per la qualità delle immagini e per la bellezza dei panorami.

Il documentario è il primo di una serie di 12 film intitolati “Really Great Big Stories” che saranno pubblicati nel corso dell’anno sul sito www.greatbigstory.com

Shane Freeman parte dall’Australia per partecipare alla Golden Globe Race

dicembre 13, 2016 / Commenti disabilitati su Shane Freeman parte dall’Australia per partecipare alla Golden Globe Race

L’australiano Shane Freeman è partito l’11 dicembre 2016 da Port Phillip Bay, Melbourne, con rotta su Capo Horn per un viaggio di 14.500 miglia che lo porterà fino in Inghilterra per partecipare alla Golden Globe Race 2018.

Il velista di 61 anni prima di partire ha detto: effettivamente navigherò per mezzo mondo solo per partire per una circumnavigazione completa, ma sto utilizzando questo viaggio per testare sia me stesso che la barca, Mushka, un Tradewind 35.

La Golden Globe solo round the world race è organizzata per celebrare i 50 anni della prima Sunday Times Golden Globe Race. Le regole sono molto semplici, partenza da Falmouth il 14 giugno 2018 e giro del mondo a vela in solitario senza scalo passando per i cinque grandi capi con passaggio obbligato nella Storm Bay di fronte a Hobart.

Gli iscritti devono utilizzare barche e tecnologie con caratteristiche simili a quelle utilizzate da Robin Knox-Johnston 50 anni fa, quindi niente GPS (che sarà presente ma sigillato e da utilizzare solo in caso di emergenza), solo sestante e mappe di carta, niente piloti automatici di ultima generazione, niente dissalatore, niente routing meteo (solo un barometro).

Dovranno partecipare su barche tra i 32 e i 36 piedi disegnate prima del 1988 e dotate di chiglia lunga con pala del timone attaccata alla parte finale di questa, simili nel concetto a Suhaili.

My dream is tri – Il progetto Atlantico di Marco Rossato

dicembre 7, 2016 / Commenti disabilitati su My dream is tri – Il progetto Atlantico di Marco Rossato

My dream is tri è un progetto di Marco Rossato la cui fase finale prevede la traversata dell’Atlantico in solitario su un’imbarcazione di oltre 13 metri governabile in totale autonomia da una persona in sedia a rotelle.

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Il progetto si sviluppa in tre fasi, la prima è dedicata alla costruzione o, meglio, alla modifica di un trimarano Dragonfly che permetta a Marco di gestirlo in completa autonomia. Con questo compiere il periplo del nostro “stivale” in 8 tappe, con partenza dalla Liguria e soste presso le Marine Militari e nei porti dove sono presenti circoli ed associazioni con le quali ha stretto amicizia negli anni. L’arrivo a Trieste, per essere presente, nell’ottobre del 2018, alla 50ª edizione della Barcolana.

Da Trieste partirà alla volta di Genova per poi dirigersi verso lo Stretto di Gibilterra e raggiungere Tenerife, dove sostera qualche giorno in attesa di partire per la fase finale del progetto TRI, ovvero la traversata Atlantica in solitario, mia meta d’arrivo la Florida.

Il viaggio avrà inizio nell’estate del 2019, per raggiungere Tenerife a novembre, mese in cui le condizioni meteo sembrano essere ottimali per compiere la traversata.

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Le Tartarughe salvate dai velisti tornano in mare

ottobre 14, 2016 / Commenti disabilitati su Le Tartarughe salvate dai velisti tornano in mare

Sabato 15 ottobre saranno liberate in mare due splendidi esemplari di tartaruga Caretta caretta battezzate “Bolina” dalla Lega Navale Italiana – Sezione Palermo Centro e “Arch”, in onore del fondatore della Rotary Foundation, dalla International Yachting Fellowship of Rotarians.

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Le due tartarughe sono state ritrovate in grandi difficoltà in mare e grazie al prezioso soccorso operato dagli armatori e dal loro equipaggio, sono state affidate al “Centro di Referenza Nazionale sul benessere, monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine” che ha sede all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, Palermo.

Dopo un lungo periodo di riabilitazione passato presso il Centro, ora le tartarughe hanno recuperato completamente le loro funzionalità e sono pronte per essere reintrodotte nel loro habitat naturale, il mare aperto. Sarà proprio un’imbarcazione della L.N.I., il Vismara 41 “QQ7”, che ridarà la libertà rendendole libere nelle acque protette della riserva di Capo Gallo.

L’evento, programmato per sabato 15 ottobre alla Cala alle ore 12, si svolgerà presso il Pontile delle LNI “Oltre le Barriere” dove per l’occasione saranno descritte le cure alle quali sono state sottoposte le due tartarughe che saranno rilasciate e si procederà, inoltre, con un incontro tra i tre Enti (Istituto Zooprofilattico Sperimentale, Lega Navale Italiana e Rotary). L’incontro fornirà l’occasione per poter stringere accordi di collaborazione per la tutela di tartarughe e cetacei in Sicilia.

Il Jonathan Livingston di nuovo oltre le Colonne d’Ercole

settembre 26, 2016 / Commenti disabilitati su Il Jonathan Livingston di nuovo oltre le Colonne d’Ercole

L’X-Yachts X-512 Jonathan Livingston ha ancora una volta attraversato le Colonne d’Ercole per lanciarsi in una nuova avventura, questa volta con armatori diversi, Monica e Stefano.

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Su www.giringiro.altervista.org il diario di bordo del trasferimento da Gibilterra a Lanzarote con tante emozioni e tra le righe qualche consiglio utile per che desideri affrontare le medesime rotte.

Strauss von Skattebol of Rebelpaws, a.k.a. Skatty

settembre 13, 2016 / Commenti disabilitati su Strauss von Skattebol of Rebelpaws, a.k.a. Skatty

Skatty è un bellissimo Maine Coon di 6 mesi ed è parte essenziale dell’equipaggio del La Chica, un 32 piedi armato a giunca autocostruito da Paul Thompson, l’altra metà dell’equipaggio. Caratteristica di Skatty è essere le orecchie di Paul, che è completamente sordo.

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Skatty avverte Paul se ci sono altre barche in avvicinamento durante la navigazione, se riceve un messaggio sul cellulare (appoggiandoci sopra la zampa o sedendocisi sopra), se ci sono visitatori alla porta.

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Paul e Skatty attualmente sono ad Auckland, Nuova Zelanda e hanno in programma di circumnavigare il mondo il prossimo anno.

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l’importanza di chiamarsi Grael

luglio 29, 2016 / Commenti disabilitati su l’importanza di chiamarsi Grael

La vela è uno sport che ha dato molte medaglie al Brasile nei Giochi Olimpici. I due atleti olimpici più medagliati di questo paese sono velisti, Robert Scheidt e Torben Grael, che hanno vinto cinque medaglie ciascuno.

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Un altro Grael, Lars, fratello di Torben, è stato sul podio due volte, portando il medagliere di famiglia a sette.

A Rio 2016 Torben è il team coach della squadra olimpica Brasiliana, che vede tra i suoi membri due suoi figli: Marco Grael che corre sui 49er class con Gabriel Borges e Martine Grael con Kahena Kunze, tra gli equipaggi favoriti nei 49erFX, classe nella quale hanno vinto il mondiale 2014 e sono state argento nel 2013 e 2015.

Un Moore 24 vince la Pacific Cup 2016

La Pacific Cup è una regata biennale di 2070 miglia che va da San Francisco alle Hawaii. I due tizi della foto sotto, Mark English e Ian Rogers, l’hanno vinta nella Kolea Double Handed Division, PHRF Overall, e overall.

Mark English Ian Rogers Moore 24 Mas Pacific cup

La cosa interessante è che l’hanno vinta su un Moore 24, un ULDB (ultra light displacement boat) entrato in produzione nel lontano 1972. Una barca che per rendere l’idea, paragonandola con una diffusa dalle nostre parti, con coperta completamente piatta e vivibilità interna scarsissima, assomiglia molto a un J24.

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Al di là della vittoria in sé in una regata della quale non conosciamo il livello dei partecipanti… 2070 miglia su una barca del genere con un micro pozzetto del genere… e a quanto pare è stata particolarmente ventosa visto che con un tempo di soli 10 giorni 14 ore e 30 minuti hanno fatto il nuovo record per un Moore 24. Il record precedente era di 11 giorni 9 ore, 48 minuti, 25 secondi. Sì, record precedente perché pare che questo modello sia un assiduo della Pacific Cup.

pacificcup.org – Il Moore 24 su wikipedia