Come funziona il Noleggio occasionale delle unità da diporto

aprile 23, 2013 | By Mistro
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gazzetta ufficialePremetto che a me la modifica al codice della nautica che prevede che il privato possa noleggiare la propria imbarcazione senza per questo dare luogo ad attività commerciale non piace. Fondamentalmente per due motivi:

1) da commerciante (non del settore nautico) intravedo una forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori del settore che investono, in strutture e professionalità;
2) Temo si inneschi una dinamica che abbiamo già visto in passato, gente che si compra barche che non si può permettere convinta, grazie al noleggio occasionale, di potersi pagare rate dei leasing e spese vive.

Come sempre mi posso anche sbagliare e non do per scontato che l’operatore professionale dia sempre un servizio di qualità superiore… ma troppe volte in passato abbiamo visto barche mal tenute, pessimamente dotate e che cadevano a pezzi date a noleggio da operatori improvvisati a sfortunati acquirenti.

A me sembra sopratutto un contentino del governo dato a confindustria nautica in cambio della tassa di stazionamento… e un po’ forse anche per porre rimedio alla recente politica di terrorismo fiscale.

Detto ciò comunico che è stato emanato il decreto che fissa le “modalità di comunicazioni telematiche necessarie per lo svolgimento dell’attività di noleggio occasionale di unità da diporto”, rendendo operativa la norma varata lo scorso anno.

Al termine di un confronto con le amministrazioni interessate UCINA è riuscita ad ottenere l’adozione di un modello unico circa la comunicazione che deve essere inviata agli uffici della Capitaneria di porto e all’Agenzia delle Entrate.

Prima dell’inizio di ciascun noleggio occasionale deve dunque essere compilato un solo documento in formato pdf, a breve disponibile sul sito www.guardiacostiera.it, che poi deve essere inviato a mezzo posta elettronica alla Capitaneria di porto territorialmente competente e alla casella dc.acc.noleggio@agenziaentrate.it

Nel caso il noleggio dia luogo a prestazioni di lavoro – con l’ingaggio di uno “skipper” – va fatta anche la comunicazione all’Inps e all’Inail, attraverso le modalità operative già previste dalla legge per l’inizio delle attività di prestazione occasionale.

Va ricordato che nel caso delle imbarcazioni per condurre l’unità in noleggio occasionale è sufficiente la patente nautica, per le navi da diporto è invece richiesto il titolo professionale. Gli introiti maturati, nel limite di 30.000 euro annui, sono poi sottoposti a tassazione secondo l’aliquota forfettaria del 20%.

“Si tratta di un altro tassello dell’attività che l’Associazione non ha cessato di portare avanti anche e nonostante l’instabilità politica di questi mesi” – commenta il presidente di UCINA Confindustria Nautica, Anton Francesco Albertoni – “messo a segno grazie alla disponibilità del ministro Corrado Passera e del vice ministro Mario Ciaccia”.

Comments: 1

  1. matteo r ha detto:

    Pienamente d’accordo. Come togliere lavoro a dei professionisti, altro che aumentare gli affari.
    In effetti basta pensare ai noleggi che ho fatto in Croazia, quando al ritorno devi aspettare il sub che s’immerga a controllare che non ci siano danni. Ben lungi dal farmi innervosire, è la prova che noleggiando con quelle aziende non rischio di affondare a causa del menefreghismo di qualcuno.
    Non me lo vedo il privato che si immerge. Ed è solo un piccolo esempio.

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