Ken Fowler – Race To Scotland

febbraio 3, 2017 | By Mistro
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L’obiettivo di Ken Fowler è quello di navigare da Lands End a John O Groats, ovvero dalla punta sud a più o meno quella nord della Gran Bretagna, su una deriva, un RS Aero, per raccogliere 50.000 Sterline da devolvere a due associazioni di beneficenza, Cancer Research e Oakhaven Hospice.

Se avrà successo sarà solo la seconda persona ad aver compiuto questo epico viaggio in solitario su una deriva. Navigherà in solitario per 900 miglia, trascorrendo in media 10 ore al giorno sulla barca.

Il viaggio lo porterà lungo la costa occidentale della Gran Bretagna a partire dal Cornovaglia e poi navigando attraverso il canale di Bristol in Galles. Da qui il percorso lo porterà fino a Anglesey e poi attraverso il Mare d’Irlanda per l’Isola di Man – una grande traversata per una barca così piccola. Dall’Isola di Man salperà per la Scozia passando per Mull, Skye e le altre isole della West Coast.

Lungo la rotte affronterà forti maree, grandi onde, mulinelli e alla fine della giornata la sfida una spiaggia dove atterrare. Non cose da deboli di cuore.

La barca è un RS Aero – una deriva moderna ad alte prestazioni lunga lunga circa 4 metri e pesante 30 kg – più o meno come un Labrador! Non ci sono comfort a bordo e la maggior parte del tempo metà il suo corpo sarà appeso fuori dalla barca per contrastare lo sbandamento e tenerla dritta.

Essere là fuori in questo difficile contesto significa che la sicurezza è una priorità, così indosserà sempre il giubbotto di salvataggio e un emergency locator beacon – per ogni evenienza. Porterà anche una radio VHF, telefono cellulare e un “live GPS tracker”, che farà sapere a tutti la sua posizione ogni 15 minuti – è possibile seguirlo sul suo sito web.

Data di lancio è il 7 maggio 2017 e spera di arrivare a John O Groats circa 20-30 giorni dopo – meteo permettendo!

Info su racetoscotland.co.uk

Comments: 2

  1. Marco ha detto:

    Fantastico!

  2. Enrico ha detto:

    Davvero notevole. Tuttavia, non considerando la distanza (che è comunque eccezionale), questa forma di fare vela è al contempo veramente pura e anche alla portata di molti. Peccato se ne parli sempre troppo poco. Gli inglesi sono come al solito avanti e gli appassionati del genere si sono virtualmente raggruppati al http://www.dinghycruising.org.uk. In Italia siamo pochi, ma sarebbe auspicabile un giorno che questa forma di fare vela crescesse.

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