IVA al 10% sui posti barca, fritto è buono tutto… meno che l’aria

novembre 8, 2014 | By Mistro
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gazzetta ufficialeTanto fumo ma per ora niente arrosto. Un provvedimento tecnicamente valido solo per le barche in transito nei Marina Resort, che ad oggi nessuno ancora bene ha capito cosa siano, valido solo da qui alla fine dell’anno 2014, novembre e dicembre, quando si sa che i porti pullulano di barche in transito.

Per il resto solo belle dichiarazioni su quanto la nautica possa essere motore dell’economia e blablabla… Tutto già sentito dal politico di turno ad ogni nuova inaugurazione del Salone di Genova.

Per ora su quanto dichiarato il mese scorso dal presidente di Assomarinas Roberto Perocchio, che l’applicazione dell’10% sarebbe stata anche per gli ormeggi annuali, nessuna conferma.

Questo il comunicato di UCINA

Con la conversione in legge del decreto Sblocca Italia avvenuta ieri sera (giovedì 6 novembre 2014) in Senato viene confermata la riduzione dell’Iva al 10% per i posti barca siti nei Marina Resort. Ucina Confindustria Nautica si aspetta che il Governo dia seguito alle numerose rassicurazioni, prorogando la scadenza del provvedimento sui Marina Resort oltre dicembre 2014 in vista della prossima stagione estiva. C’è adesso attesa per la discussione della Legge di Stabilità.

Ieri sera il Senato ha convertito con la fiducia il decreto-legge “Sblocca Italia” (ddl n. 1651). Il provvedimento è ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Hanno così ottenuto l’approvazione definitiva i Marina Resort, le porzioni dei porti turistici destinate all’ormeggio per il pernotto a bordo, dove verrà applicata l’Iva ridotta al 10% come avviene nelle tradizionali strutture turistiche alberghiere.

Il Presidente di UCINA Confindustria Nautica Massimo Perotti ha dichiarato: “sono passi importanti verso una nuova visione della nautica da diporto, quanto è stato fatto ne riconosce al nostro settore il valore strategico per il Paese. Ci aspettiamo che tutto ciò abbia un seguito immediato e che sia possibile affrontare la prossima stagione estiva con serenità”. UCINA ritiene importante poter comunicare la certezza delle nuove norme con anticipo sulla stagione, per poter comunicare le nuove opportunità soprattutto all’estero per attrarre turismo nautico di qualità.

Nella relazione di accompagnamento dello “Sblocca Italia” il Governo ha dichiarato esplicitamente che le somme per rendere stabile la norma sarebbero state trovate nella Legge di Stabilità. Ora UCINA Confindustria Nautica si aspetta che l’esecutivo dia seguito alle numerose rassicurazioni.

Anche il Parlamento è chiamato a fare la sua parte, dando seguito alle dichiarazioni e agli ordini del giorno in materia approvati sia dalla Camera, sia dal Senato. Nella discussione avvenuta in Senato riguardo la revisione del Codice della Nautica, tutte le forze politiche si sono pronunciate a favore del comparto turistico industriale, dichiarando all’unisono che l’industria nautica e il suo indotto turistico sono una risorsa essenziale per l’Italia, “uno dei pochi comparti che può ridare lavoro e ricchezza e contribuire a tirarci fuori dalla crisi”.

Lo sostengono il sen. Ranucci, relatore del testo per la riforma del Codice della nautica, e la collega Fabbri – anche lei del PD – che ricorda anche “la necessità di un contratto di lavoro specifico per il settore”. Ma lo pensano anche il sen. Cervellini di SEL – “riconosciamo alla nautica un ruolo fondamentale nell’economia del nostro Paese, un settore che molto ha dato in termini di risorse e di occupazione di qualità” – il grillino Cioffi – “è indubbiamente importante, per alcuni versi fondamentale e incide fortemente sull’economia del Paese” – e il sen. Gibiino di Forza Italia – “dai dati di UCINA si evince che la nautica rappresenta ancora una voce importante per l’economia italiana”.

Via | www.ucina.net

Comments: 2

  1. marco ha detto:

    ah ah ah ah cioè il 10% applicato su non si sa cosa solo per novembre e dicembre??

    ah ah ah ah

    Essì, dopo una notizia del genere ci deve essere stata un’impenata degli ordini di barche nuove per il 2015!!

    Figurarsi che facevano se il settore non fosse stato considerato strategico, che ne so:

    minacciavano una tassa di stazionamento esosa facendo scappare i grossi e generando il panico nei piccoli, azzerando o quasi il valore del settore per poi in un paio di anni rimangiarsi il tutto e rimanendo con qualche milione di euro incassati (che molto probabilmente sono rimasti nelle tasche delle società incaricate dell’incasso) e comunque esageratamente sotto gli importi preventivati all’inizio…

    Annò, questo l’hanno fatto davvero… :-O

  2. Mistro ha detto:

    ecco…

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