Magnus Liljedah – Vela e Paralimpiadi, un diverso punto di vista

febbraio 7, 2015 | By Mistro
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Magnus Liljedahl, oro olimpico in Classe Star nel 2000 a Sydney, fondatore nel 2005 di Team Paradise, un’organizzazione con base a Miami che offre a persone disabili l’opportunità di fare della vela sia per puro godimento personale che a livello agonistico, ci offre un punto di vista differente e controcorrente sull’esclusione del nostro sport dai Giochi Paralimpici 2020.

marta zanetti skud18

Magnus Liljedah dice che l’aspetto Paralimpico della vela è stato un fattore trainante al momento di fondare Team Paradise, tutto ciò che ha a che fare con le Olimpiadi è quello che vuole fare. E ora è estremamente incoraggiante vedere l’enorme sostegno sui social media affinché continuai ad essere disciplina paralimpica. Infatti invita tutti a firmare la petizione per la sua reintegrazione.

Ma la vita ci rifila un sacco di sòle, ed è importante trovare luce in tempi oscuri, trasformando un fatto da negativo a positivo. Così offre un punto di vista diverso, che è di come la rimozione della vela dai Giochi Paralimpici possa essere la cosa migliore che le sia mai capitata.

Essendo classi Paralimpiche, i 2.4mR (singolo), gli SKUD18 (doppio) e i Sonar (triplo) hanno un sacco di regole, regolamenti e classificazioni sulla disabilità che rende tutto estremamente limitativo e costoso.

Secondo Magnus in buona sostanza uscire dagli steccati della vela paralimpica potrebbe aumentare in modo importante il bacino di potenziali velisti, aprendo a diversi gradi di disabilità fino alle regate Open, con anche equipaggi misti, disabili e non.

Paradossalmente potrebbero aprirsi le porte alle persone con più gravi limitazioni fisiche. Oggi l’unica adattabile ai tetraplegici è lo SKUD18. Anche Sonar e 2.4mR possono essere adattate ma è molto più difficile essere competitivi. Ma lo SKUD18 è costoso da acquistare e richiede molta manutenzione. Ci sono altre barche là fuori disponibili per una frazione del costo. Sono solide, facili da adattare, e divertenti.

E’ facile tracciare un parallelismo con le Star e i Dragoni, escluse in tempi diversi dalle Olimpiadi, all’inizio hanno un po’ sofferto ma ora sono Classi veliche in piena espansione.

Magnus conclude dicendo: Per quanto mi piacerebbe vedere la vela rimanere disciplina Paralimpica, vedo anche le nuove potenziali opportunità di questo cambiamento. Ad ogni modo, tutti abbiamo bisogno di continuare ad incoraggiare la comunità dei disabili ad andare a vela. Credetemi, vi ringrazieranno per questo.

Aggiungo io: Ora tocca alle federazioni fare in modo che tutto questo accada e che da catastrofe si trasformi in opportunità.

Il testo completo su www.sailingscuttlebutt.com

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