Volvo Ocean Race – Incidente John Fisher, la ricostruzione di Team Sun Hung Kai/Scallywag

marzo 29, 2018 | By Mistro
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Lunedì 26 marzo John Fisher del Team Sun Hung Kai/Scallywag è caduto fuori bordo nell’Oceano Antartico, a circa 1400 miglia nautiche a ovest di Capo Horn. Pur conducendo una lunga ricerca in condizioni molto dure, non è stato recuperato.

Leg 6 to Auckland, day 16 on board Sun hung Kai/Scallywag. John Fisher at sunset. 23 February, 2018.

Leg 6 to Auckland, day 16 on board Sun hung Kai/Scallywag. John Fisher at sunset. 23 February, 2018.
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Leg 6 to Auckland, day 16 on board Sun hung Kai/Scallywag. John Fisher at sunset. 23 February, 2018.

“Questa è la peggiore situazione che si possa immaginare per la tua squadra”, ha detto il team manager di SHK/Scallywag Tim Newton, che ha parlato con lo skipper David Witt e il navigatore Libby Greenhalgh di quello che è successo lunedì. “Siamo assolutamente tristi per la famiglia e gli amici di John. Conosco David, ha perso il suo migliore amico. È devastante.”

Newton ha chiesto all’equipaggio di mettere insieme una sequenza temporale di eventi per assicurare un resoconto accurato sull’incidente e che qui segue:

• Lunedì 26 marzo, SHK/Scallywag durante la 7ª tappa della Volvo Ocean Race da Auckland, Nuova Zelanda a Itajai, in Brasile, era a circa 1.400 miglia nautiche a ovest di Capo Horn;
• Le condizioni meteorologiche erano di 35-45 nodi con onde da 4 a 5 metri con pioggia che riduceva la visibilità. Erano 15 minuti prima dell’alba;
• La squadra stava navigando con una mano di terzaroli alla randa e il fiocco J2. La vela FR0 era issata ma bloccata;
• A circa 1300 UTC SHK / Scallywag ha surfato su una grande onda che ha provocato una strambata accidentale;
• John Fisher era in pozzetto. Si stava muovendo in avanti per lavorare al FR0 e quindi aveva sganciato il cavo (che lo teneva legato);
• Quando la randa ha strambato, la scotta ha “catturato” John e scaraventato fuori bordo. L’equipaggio crede che John fosse incosciente dal colpo prima di cadere in acqua;
• Indossava una tuta di sopravvivenza con un cappuccio e guanti da muta e un giubbotto di salvataggio;
• La boa JON e la boa a ferro di cavallo sono stati lanciati per segnare la posizione;
• Ci è voluto un po’ di tempo per riprendere controllo della barca e ritornare a motore in una posizione vicina al punto in cui era caduto in mare;
• Alle 1342 (UTC), il team ha informato il Race Control, via email, che c’era un uomo in mare e stava tornando alla posizione MOB per iniziare la ricerca;
• Con l’aiuto del Centro di Coordinamento per il Salvataggio Marittimo e il Race Control ad Alicante, un’operazione di ricerca e soccorso è stata effettuata per diverse ore ma non è stato trovato alcun segno di John, della boa a ferro di cavallo o la boa JON;
• Con il tempo in peggioramento è stata presa la difficile decisione di abbandonare la ricerca e preservare la sicurezza del resto dell’equipaggio.

Newton dice che la squadra è sconvolta ma ha il chiaro obiettivo di riportare l’equipaggio e la barca in porto.

“Questa situazione non è ancora finita per il nostro team”, ha detto Newton. “Le condizioni sono estremamente difficili, con venti forti e una previsione per uno stato del mare in crescita nei prossimi due giorni. Il nostro unico obiettivo, con l’assistenza di Race Control ad Alicante, è quello di portare la squadra in porto in sicurezza.

“Una volta raggiunto questo obiettivo, abbiamo il tempo di interrogarci in modo più completo e garantire che qualsiasi lezione che si possa imparare da ciò che è accaduto sia utile per il resto della flotta in futuro.

“Sarebbe un’enorme eredità per John, che ha passato così tanto del suo tempo a trasmettere la sua esperienza in mare ai giovani velisti della nostra squadra”.

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