Da un’idea di Marco Giudici (che conosciamo bene grazie alla recensione del Pogo 30) di GSteam, con il progetto di Carlo Bertorello e la costruzione di Daniele Riva dello storico Cantiere Ernesto Riva nasce un piccolo gioello daysailer dalle linee classiche ed in legno al 100%.
Ernesto Riva Daysailer 25′ ha scafo, coperta e armo realizzati in legno, il guscio è autoportante in strip planking di mogano, le paratie in sandwich e gli altri elementi delle sistemazioni interne fungono da strutture.
Gli interni prevedono quattro cuccette, cucina e wc a scomparsa. La lifting keel favorisce la carrellabilità e il varo senza l’ausilio di gru, senza la quale può essere anche alberato.
La propulsione ausiliaria, fuoribordo in pozzo o entrobordo, è elettrica per una navigazione sempre a emissioni zero.
info su barcheriva.it – www.carlobertorello.com
No, non ho sniffato gelcoat e mi è partito un loop, è proprio che i cinesi, che si sono comprati i cantieri Riva di Sarnico nel 2012, hanno deciso di fare causa al Cantiere Ernesto Riva di Laglio perché secondo loro, i cinesi, Daniele Riva sarebbe apparso dal nulla nel 1994 – quando la sua attività ha assunto la forma di impresa individuale – per sfruttare l’omonimia. Peccato che i Riva di Laglio, oltre a fare qualcosa di completamente diverso e con tutt’altre dimensioni, costruiscano barche da un paio di secoli.
Ma non finisce qui… i cinesi chiedono di distruggere e ritirare dal commercio la «merce presuntivamente contraffatta», cioè gli scafi lariani, con annesso risarcimento del danno.
Una storia talmente assurda che se me l’avessero detto il primo aprile avrei pensato a un pesce.
La storia completa su www.ilgiornale.it – Il sito del Cantiere Ernesto Riva. All’altro sito invece non lo sputo sennò lo profumo.