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Spagna – Quasi 30 chilogrammi di plastica trovati nello stomaco di un capodoglio

aprile 11, 2018 / Commenti disabilitati su Spagna – Quasi 30 chilogrammi di plastica trovati nello stomaco di un capodoglio

Il giovane cetaceo lungo 10 metri è stato trovato morto il 27 febbraio, arenato su una spiaggia a Cabo de Palos. Le autorità della regione della Murcia hanno recentemente annunciato che aveva 29 chili di plastica nello stomaco.

Capodoglio morto spagna

C’erano sacchi della spazzatura, borse di rafia, corde, pezzi di rete, una lattina. Gli esperti ritengono che possono essere stati questi materiali a causare la morte dell’animale. A seguito di questa scoperta, la regione della Murcia ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione contro i rifiuti di plastica.

L’obiettivo delle autorità locali è ridurre il consumo di materie plastiche e scoraggiare gli escursionisti dal gettare la loro spazzatura in mare o sulle spiagge.

Nel 2012, un altro capodoglio è stato trovato morto su una spiaggia spagnola, in seguito all’ingestione di 17 chili di plastica principalmente da serre andaluse. Casi simili si sono verificati anche in Belgio e nei Paesi Bassi.

L’inquinamento plastico è ormai un problema serio per l’ecosistema marino: nel 2018 si stima che ogni 80 minuti vengano scaricate in mare tra le 80 e 150 tonnellate di rifiuti.

Rifiuti trovati nella pancia capodoglio

Attraverso l’azione delle correnti, questi rifiuti di plastica (spesso minuscoli detriti o micro-particelle) convergono e si riuniscono in vaste aree nel Pacifico, formando un “settimo continente”.

In un articolo pubblicato sul sito web Encyclopedia of the Environment, Inquinamento plastico in mare: il settimo continente, gli scienziati Alexandra Ter Halle ed Emile Perez, CNRS, descrivono i due principali effetti dei rifiuti di plastica sugli organismi marini. Il primo e più diretto è l’imprigionamento di animali in reti o detriti di grandi dimensioni. Un rischio significativo per mammiferi marini, uccelli o tartarughe.

Il secondo effetto è l’ingestione, che riguarda l’intera catena alimentare dell’ecosistema marino. C’è un continuum di detriti di plastica di diverse dimensioni, da alcuni centimetri fino a un micron o fino nanometro. Ogni organismo marino della catena alimentare può essere coinvolto. Dopo l’ingestione, la plastica si accumula nel sistema digestivo degli animali, che quindi si nutrono meno e alla fine muoiono.

Foto via twitter.com/EspNaturalesMur

Il Regno Unito mette al bando le microplastiche nei cosmetici

Hai presente quelle microsfere di plastica del dentifricio che ti danno quella bella sensazione di pulito quando ti lavi i denti? Ecco, smetti di comprarli perché inquinano i nostri amati mari.

Nel Regno Unito infatti è entrato in vigore il divieto di fabbricazione di cosmetici e prodotti per la cura della persona contenenti questi piccoli pezzi di plastica, noti anche come microperle o microgranuli. La mossa è finalizzata a proteggere l’ambiente marino da una fonte di inquinamento plastico, poiché le microsfere possono raggiungere i mari e essere inghiottite da pesci e crostacei con effetti potenzialmente dannosi.

I produttori di cosmetici e prodotti per la cura della persona non potranno aggiungere i minuscoli pezzi di plastica ad articoli come scrub viso e corpo, dentifrici e gel doccia. Questo divieto sarà seguito da quello di vendita dei medesimi prodotti.

Il ministro dell’Ambiente Therese Coffey ha dichiarato: “I mari e gli oceani del mondo sono tra i nostri beni naturali più preziosi e sono determinato a intervenire ora per combattere la plastica che devasta la preziosa vita marina. Le microparticelle sono del tutto inutili quando ci sono così tante alternative naturali disponibili e sono lieto che da oggi i produttori di cosmetici non saranno più in grado di aggiungere questa plastica dannosa ai loro prodotti.”

“Ora abbiamo raggiunto questo importante traguardo, esploreremo come estendere il divieto a livello mondiale e affrontare altre forme di rifiuto in plastica”. Il dott. Sue Kinsey, alto funzionario dell’inquinamento presso la Marine Conservation Society, ha accolto con favore il divieto, che a suo dire è stato il più forte e completo al mondo. “Riteniamo che questo segnali un reale impegno da parte di questo governo a ripulire i nostri mari e spiagge e speriamo che questo sia un primo passo per ulteriori azioni volte a combattere i rifiuti di plastica”.

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Firmata al ONE OCEAN FORUM la Charta Smeralda

ottobre 4, 2017 / Commenti disabilitati su Firmata al ONE OCEAN FORUM la Charta Smeralda

Milano, 4 ottobre 2017 – Si sono chiusi questa mattina a Milano i lavori di ONE OCEAN Forum, l’evento dedicato alle iniziative di salvaguardia dell’ambiente marino e alla promozione di azioni pratiche volte alla sua tutela, organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda, voluto dalla Principessa Zahra Aga Khan e realizzato in partnership con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO e SDA Bocconi Sustainability LAB. L’evento ha ottenuto innumerevoli patrocini: The British Virgin Islands – BVI, Ministero dell’Ambiente, Comune di Milano, Regione Autonoma della Sardegna, CONI, SYBAss, Nautica Italiana, UCINA, Confindustria Nautica, Salone Nautico di Genova e Centro Velico Caprera.

Per la prima volta in Italia, speaker internazionali dell’UNESCO, massimi esperti scientifici di ambiente marino provenienti dalle maggiori università del mondo, insieme a ONG, aziende, giornalisti, studenti ed influencer, si sono confrontati in una due giorni di dibattitti, interventi, testimonianze e tavoli di lavoro sul destino dei nostri Oceani.

A conclusione del Forum, la Principessa Zahra Aga Khan e il Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo, hanno firmato la Charta Smeralda, codice etico e comportamentale che definisce e fissa i paradigmi per la tutela del mare.

La Charta Smeralda è volta a promuovere la consapevolezza dei principali aspetti d’impatto ambientale legati al mare e definisce ambiti di intervento concreti e immediati. E’ strutturata su 12 punti rivolti al singolo individuo e al contributo che può assicurare con i propri comportamenti. Sono invece 8 i punti dedicati alle organizzazioni. Il documento intende essere ulteriormente diffuso, promosso e condiviso da istituzioni e organizzazioni di varia natura, pubbliche e private, nazionali, internazionali e sovranazionali.

Presentazione Charta Smeralda da parte di Francesca Santoro e Stefano Pogutz rispettivamente Presidente e Vice Presidente Comitato Scientifico OOF. One Ocean Forum – 4 ottobre, Milano.

Durante la sottoscrizione della Charta, il Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo ha spiegato: “La scienza da sola non può promuovere i cambiamenti necessari. La sfida è grande: tutelare l’oceano che sta soffrendo a causa nostra, facendo in modo che l’attenzione di ognuno possa essere sollecitata e rimanga viva. Questo Forum, nato dall’idea che il mare ci ha dato tanto e che è giunto il momento di restituire, ha saputo trasmettere questo messaggio a tante persone. Ringrazio la Principessa Zahra madrina di questa iniziativa e tutti gli stakeholder del Forum. La Charta Smeralda è il veicolo e la voce di questo messaggio e ci auguriamo che quante più persone possibile la possano sottoscrivere”.

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Presentata a Milano ONE OCEAN Forum (OOF)

settembre 19, 2017 / Commenti disabilitati su Presentata a Milano ONE OCEAN Forum (OOF)

Milano, 19 settembre 2017. È stata presentata questa mattina a Milano ONE OCEAN Forum (OOF), l’evento ideato dallo Yacht Club Costa Smeralda dedicato ai progetti innovativi di salvaguardia dell’ambiente marino e alla promozione di azioni pratiche volte alla sua tutela, che si terrà a Milano il 3 e 4 ottobre prossimi al Teatro Franco Parenti.

Conferenza Stampa One Ocean Forum. Da sinistra Jan Pachner (Segretario Generale OOF), Principessa Zahra Aga Khan (Presidente OOF), Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo (Vice Presidente OOF) e Francesca Santoro (Presidente del Comitato Scientifico OOF).

La presentazione si è tenuta nel cuore di Porta Nuova Smart Community, presso la Fondazione Riccardo Catella, attiva dal 2007 nella promozione di progetti civici ispirati alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio urbano.

Il Forum si avvale della partnership con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO e SDA Bocconi Sustainability LAB e di numerosi patrocini di prestigio: Ministero dell’Ambiente, Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Milano, CONI, SYBAss, Nautica Italiana, UCINA, Confindustria Nautica, Salone Nautico di Genova e Centro Velico di Caprera.

Il Forum nasce come organo indipendente e non politico e punta a diventare un motore per accelerare progetti innovativi di salvaguardia dell’ambiente marino e promuovere azioni pratiche di cambiamento, tramite il coinvolgimento di stakeholder di ogni genere: imprese, istituzioni scientifiche, organizzazioni no profit, influencer e personalità di fama internazionale.

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Progetto GHOST per la la rimozione delle reti fantasma dai fondali delle Tegnùe

novembre 11, 2016 / Commenti disabilitati su Progetto GHOST per la la rimozione delle reti fantasma dai fondali delle Tegnùe

Da fondali di tipo prevalentemente fangoso-sabbioso nel mare Adriatico affiorano delle particolari formazioni rocciose che rappresentano delle vere e proprie oasi di biodiversità. Affioramenti che i pescatori veneti a suo tempo battezzarono tegnùe (trattenute) perché trattenevano e strappavano le reti a strascico durante le attività di pesca.

Queste reti abbandonate trattenendo la fauna e soffocando la flora dove sono depositate danno origine al fenomeno della pesca fantasma, una vera e propria desertificazione della vita e della biodiversità marina.

Il Progetto GHOST promuove misure concrete per preservare e migliorare lo stato ecologico di questi habitat rocciosi. Uno dei principali obiettivi è stata la valutazione degli impatti che gli attrezzi da pesca abbandonati o persi sui fondali marini possono determinare sulla biodiversità marina.

A questo fine ha provveduto al loro recupero in aree campione, ha determinato le procedure più idonee per il loro riciclaggio e/o smaltimento e quantificato il valore economico dei benefici ecosistemici associati alla loro rimozione.

Complessivamente, grazie alla attività subacquee di recupero reti e attrezzi abbandonati sono stati eliminati dai fondali circa 5 quintali di attrezzi e altri rifiuti riconducibili ad attività di pesca e acquacoltura a vari stadi di degradazione.

I monitoraggio successivo ha riscontrato un ripopolamento delle aree ripulite.

Per info www.life-ghost.eu

life-ghost

Attraversare l’Atlantico meridionale su un pedalò

novembre 26, 2015 / Commenti disabilitati su Attraversare l’Atlantico meridionale su un pedalò

Davey du Plessis vaquita

L’avventuroso avventuriero e ambientalista Davey du Plessis e sua madre si propongono di attraversare l’Atlantico meridionale dal Sud Africa a Rio de Janeiro, su una barca a pedali.

Il 27enne e sua madre, Robyn Wolff, 50, prevedono di partire con il tentativo di percorrere le oltre 4000 miglia verso la fine di novembre, lo scopo è per attirare l’attenzione alle problematiche ambientali.

Davey du Plessis vaquita 02

Battezzato Progetto Atlantico, il viaggio è previsto duri da tra tre a cinque mesi, ad una velocità media di 2,5 nodi, a seconda delle condizioni climatiche nell’Atlantico.

La barca, Vaquita, costruita con materiali ecocompatibili, è stata disegnata da Dudley Dix e costruita dallo zio di Plessis. Prende il nome da una focena in via di estinzione, è progettata per resistere alle condizioni estreme del sud dell’Atlantico e per auto-raddrizzarsi se si rovescia.

Info su www.daveyduplessis.comwww.extinctionsix.com e www.facebook.com

In UK Energia elettrica sfruttando le maree

marzo 3, 2015 / Commenti disabilitati su In UK Energia elettrica sfruttando le maree

La Tidal Lagoon Power ha annunciato un piano a lungo termine per la costruzione di alcune centrali che produrranno elettricità sfruttando le maree.

Tidal Lagoon Power 01

Le centrali di Cardiff, la prima che sarà costruita, Swansea Bay, Newport, West Cumbria, Colwyn Bay e Bridgwater Bay, a regime saranno in grado di produrre l’8% dell’energia necessaria al Regno Unito per i successivi 120 anni.

I piani per la centrale di Cardiff includono fino a 90 turbine immerse in un frangiflutti lungo 22 km che racchiude un’area di circa 70 km quadrati, con un’escursione media di marea di 9.21 metri. Sarà in grado di produrre energia per circa 14 ore al giorno

Mark Shorrock, Chief Executive di Tidal Lagoon Power, ha dichiarato: “L’infrastuttura dà al Regno Unito la possibilità di generare elettricità dalla nostra incredibile escursione di marea a un costo comparabile a combustibili fossili o nucleari (ndr. ma senza emissioni o produzione di scorie).

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Waterlily – l’ormeggio a fior di loto

Noi non più perché la nautica è in coma e i porti turistici (almeno dalle mie parti) si sono abbastanza svuotati ma pare che in Francia abbiano ancora problemi di carenza di posti barca, tanto che, pare, un discreto numero di diportisti franciosi getti l’ancora lungo la costa, devastando i fondali arandoli con ancore e catene.

waterlily-ormeggio

Il governo francese avrebbe quindi proposto di installare nuovi ormeggi fissi lungo la costa, in particolare nel golfo di St. Tropez. Per questo i tipi di Acri-In si sono inventati Waterlily, un innovativo sistema di ormeggio a raggiera che riduce del 40% la quantità di spazio necessario e che rispetta l’ambiente.

La piattaforma consente l’ormeggio fino a 16 imbarcazioni i 6 e i 12 metri, calando in acqua un unico sistema di ancoraggio (corpo morto) rispetto ai 16 equivalenti.

Il prototipo è attualmente in fase di collaudo finale al largo di Grimaud e vi resterà sino a settembre. Al termine della sperimentazione sarà elaborato un report in cui vengono inseriti i dati su onde e reazioni strutturali del prototipo.