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Il Regno Unito mette al bando le microplastiche nei cosmetici

Hai presente quelle microsfere di plastica del dentifricio che ti danno quella bella sensazione di pulito quando ti lavi i denti? Ecco, smetti di comprarli perché inquinano i nostri amati mari.

Nel Regno Unito infatti è entrato in vigore il divieto di fabbricazione di cosmetici e prodotti per la cura della persona contenenti questi piccoli pezzi di plastica, noti anche come microperle o microgranuli. La mossa è finalizzata a proteggere l’ambiente marino da una fonte di inquinamento plastico, poiché le microsfere possono raggiungere i mari e essere inghiottite da pesci e crostacei con effetti potenzialmente dannosi.

I produttori di cosmetici e prodotti per la cura della persona non potranno aggiungere i minuscoli pezzi di plastica ad articoli come scrub viso e corpo, dentifrici e gel doccia. Questo divieto sarà seguito da quello di vendita dei medesimi prodotti.

Il ministro dell’Ambiente Therese Coffey ha dichiarato: “I mari e gli oceani del mondo sono tra i nostri beni naturali più preziosi e sono determinato a intervenire ora per combattere la plastica che devasta la preziosa vita marina. Le microparticelle sono del tutto inutili quando ci sono così tante alternative naturali disponibili e sono lieto che da oggi i produttori di cosmetici non saranno più in grado di aggiungere questa plastica dannosa ai loro prodotti.”

“Ora abbiamo raggiunto questo importante traguardo, esploreremo come estendere il divieto a livello mondiale e affrontare altre forme di rifiuto in plastica”. Il dott. Sue Kinsey, alto funzionario dell’inquinamento presso la Marine Conservation Society, ha accolto con favore il divieto, che a suo dire è stato il più forte e completo al mondo. “Riteniamo che questo segnali un reale impegno da parte di questo governo a ripulire i nostri mari e spiagge e speriamo che questo sia un primo passo per ulteriori azioni volte a combattere i rifiuti di plastica”.

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Rio 2016 – Baia di Guanabara a rischio salute per gli atleti

aprile 4, 2015 / Commenti disabilitati su Rio 2016 – Baia di Guanabara a rischio salute per gli atleti

Le riviste di vela (e non) inglesi lo vanno denunciando già da un po’, ora la notizia/denuncia inizia a passare anche da noi: a meno di 500 giorni dall’inizio dei giochi olimpici di Rio 2016 la baia di Guanabara, quella scelta per ospitare le regate veliche si presenta come una vera e propria discarica a cielo aperto; una melma di acqua torbida, batteri e rifiuti galleggianti o trattenuti dalle radici delle mangrovie.

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Quasi il 70% delle fogne delle case a ridosso della baia – 6 milioni di abitanti – scarica i liquami nelle sue acque. Ci sono seri rischi di infezioni, con batteri risultati resistenti alla maggior parte degli antibiotici.

Per l’Olimpiade le autorità di Rio avevano previsto una bonifica dell’80 se non del 100%, ora ammettono le difficoltà ma restano ottimiste sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo. “La baia di Guanabara è in via di trattamento – ha ribadito il presidente del Comitato organizzativo di Rio 2016, Carlos Nuzman – ad agosto ci sarà un nuovo test e sono certo che presto le sue acque saranno pronte ad accogliere gli atleti di tutto il mondo”.

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