Portolano cartaceo: ha ancora senso nell’era dei chartplotter e delle app di navigazione?
Con l’evoluzione tecnologica che ha rivoluzionato anche il mondo della nautica, è lecito chiedersi: ha ancora senso comprare un portolano cartaceo, quando abbiamo a disposizione chartplotter cartografici, app per smartphone sempre più complete e connessioni internet quasi ovunque?
La risposta breve è: sì, ha ancora senso — e più di quanto si pensi. Ma andiamo con ordine.
Cos’è un portolano, oggi?
Il portolano è una guida alla navigazione costiera: descrive coste, porti, ancoraggi, fondali, correnti, punti di pericolo, servizi disponibili e spesso anche informazioni normative o ambientali. È uno strumento di pianificazione, consultazione e — perché no — di cultura marinara.
Nel formato cartaceo, il portolano è tipicamente diviso per aree geografiche, ricco di planimetrie, coordinate e indicazioni dettagliate, frutto di rilievi e aggiornamenti da parte di professionisti del settore, come quelli dell’Istituto Idrografico della Marina o delle principali case editrici nautiche.
Perché molti velisti lo considerano superato?
Il motivo è semplice: oggi le informazioni navigabili sono a portata di dito. Le app come Navionics, Savvy Navvy, OpenCPN o Navily offrono carte aggiornate, previsioni meteo, indicazioni su ancoraggi e recensioni in tempo reale lasciate da altri navigatori. Il chartplotter a bordo mostra in un attimo la posizione, la rotta, la batimetria e i pericoli vicini. In confronto, un libro pare un oggetto lento, poco interattivo e… pesante.
E allora perché comprarlo ancora?
1. È una fonte autorevole e curata
Le app si basano spesso su contributi della community, utilissimi ma non sempre verificati. I portolani cartacei, invece, sono frutto di rilievi ufficiali, aggiornamenti periodici e una struttura pensata per offrire una visione d’insieme solida e coerente.
2. È uno strumento di pianificazione eccellente
Chi ama preparare la rotta in anticipo, valutare approdi alternativi, conoscere il tipo di fondale o le particolarità di un porto, troverà nel portolano un alleato prezioso, spesso più leggibile e approfondito di una schermata da 6 pollici.
3. È un backup che non si scarica mai
Nel caso di black-out, malfunzionamento dell’elettronica di bordo o semplice assenza di segnale, il portolano cartaceo è lì, pronto a essere consultato, senza batteria né aggiornamenti da scaricare.
4. È cultura marinaresca
Tenere un portolano a bordo è anche un modo per mantenere viva la tradizione della buona navigazione, quella che non si affida ciecamente alla tecnologia, ma la integra con l’esperienza, la preparazione e il rispetto per il mare.
Conclusione: app e portolano, non è una gara
Non si tratta di scegliere tra tecnologia e tradizione, ma di sfruttare il meglio di entrambi i mondi.
Un’app può segnalarti un ristorantino vicino al porto; un portolano può spiegarti come entrare in sicurezza in quel porto con vento da sud-ovest e corrente contraria.
Il buon navigatore del XXI secolo è quello che sa usare le app ma tiene il portolano sotto mano, come riferimento stabile, affidabile e sempre pronto.
E poi, studiare il portolano, con calma, prima di partire per una crociera è già l’inizio della realizzazione di un sogno.
Link:
- Istituto idrografico della marina: www.marina.difesa.it
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