Modelli meteorologici: cosa sono e quali usare in navigazione
I modelli meteorologici sono strumenti fondamentali per comprendere le previsioni meteo e come sono formulate. Qui analizziamo cosa sono, come funzionano e quali sono i più affidabili?

Quando guardiamo una carta meteo spesso troviamo riportato su quale modello meteorologico è basata (vedi cosa indica la freccia nell’immagine), i servizi che forniscono carte interattivem come Windy, spesso ci consentono di scegliere quale modello utilizzare e di fare eventualmente dei confronti tra modelli diversi per misurare l’affidabilità della previsione.
Ma cosa sono i modelli meteorologici?
Un modello meteorologico è un sistema matematico che simula l’atmosfera per prevedere l’evoluzione del tempo. In pratica, è un software che usa dati reali (temperatura, umidità, pressione, vento, ecc.) raccolti da satelliti, boe, stazioni a terra e aeree, per calcolare cosa succederà nelle ore e nei giorni successivi.
Funziona dividendo l’atmosfera terrestre in una griglia 3D: ogni “cubo” viene aggiornato nel tempo secondo le leggi della fisica. Più è fitta la griglia (cioè minore la distanza tra i punti), più il modello è dettagliato, ma anche più pesante da calcolare.
Modelli globali vs modelli locali
Esistono due categorie principali di modelli:
- Globali (GFS, ECMWF, ICON, ecc.): coprono l’intero pianeta. Sono utili per avere una visione generale delle condizioni a medio-lungo termine (fino a 10-15 giorni), ma hanno una risoluzione relativamente bassa (circa 9-25 km tra i punti).
- Locali o regionali (ARPEGE, AROME, WRF, MOLOCH, LAMMA, ecc.): si concentrano su zone specifiche (come il Mediterraneo). Offrono previsioni più dettagliate, utili per la navigazione costiera e la pianificazione tattica a breve termine (0-3 giorni), con risoluzioni che scendono fino a 1-2 km.
I principali modelli meteorologici disponibili
Ecco una panoramica dei modelli più usati nel mondo nautico:
- GFS (NOAA – USA)
Gratuito, aggiornato 4 volte al giorno. Buono per una visione d’insieme fino a 10-16 giorni. Usato in molte app meteo. NOAA GFS - ECMWF (Centro Europeo)
Considerato il più affidabile per la previsione globale a medio termine. Ha una versione gratuita a bassa risoluzione, quella ad alta è a pagamento. www.ecmwf.int - ICON (DWD – Germania)
Alternativa valida ai precedenti, con buona affidabilità. Disponibile in versione globale e locale (ICON-EU). www.dwd.de - ARPEGE/AROME (Météo-France)
AROME, con risoluzione fino a 1.3 km, è uno dei modelli più dettagliati per Francia e Mediterraneo occidentale. Ottimo per le coste italiane. donneespubliques.meteofrance.fr - MOLOCH (CNR – Italia)
Altamente preciso per l’Italia e l’area mediterranea. Spesso usato da siti specializzati come MeteoAM o LAMMA. www.isac.cnr.it - WRF (modello open source)
Molto flessibile, viene adattato da vari centri di previsione locale. Usato anche per creare previsioni personalizzate. www.mmm.ucar.edu
Quale modello usare a bordo
Non esiste il “migliore” in assoluto. L’ideale è confrontare più modelli per valutare la coerenza delle previsioni. Alcuni software e app utili che integrano più modelli:
- Windy (GFS, ECMWF, ICON, AROME, ecc.)
- PredictWind (PWG, PWE basati su GFS e ECMWF)
- Navionics Boating (include meteo e vento)
- SailGrib, Squid, OpenCPN (per i più tecnici)
Come leggere le carte meteo dei modelli meteorologici
Capire cosa dicono i modelli è fondamentale. Le carte meteo sono la traduzione visiva dei calcoli del modello, ma vanno lette con criterio. Ecco gli elementi principali:
- Isobare: linee che uniscono i punti con la stessa pressione. Se sono molto ravvicinate, indicano vento forte. Le basse pressioni (L) sono spesso associate a maltempo, le alte (H) a stabilità.
- Vento: rappresentato con frecce, barbette o colori. Attenzione a distinguere la velocità (in nodi o km/h) dalla direzione (da dove soffia). Alcune carte mostrano anche le raffiche (gusts), da non sottovalutare.
- Onde: molti modelli forniscono anche mappe dell’altezza e direzione delle onde. Utili per stimare il comfort della navigazione, soprattutto in relazione al vento (onda controvento = condizioni più dure).
- Pioggia e nubi: le precipitazioni sono indicate con colori (in mm/h). Servono a capire dove potrebbe esserci pioggia intensa o temporali. Le mappe cloud mostrano la copertura nuvolosa, utile per stimare la visibilità o la possibilità di navigazione a vela.
- Run temporale: le carte sono divise in step (ogni 1h, 3h, 6h, ecc.). Guardare l’evoluzione aiuta a capire l’arrivo di un fronte o l’intensificazione del vento.
Un consiglio pratico
Non basta guardare una sola mappa: confronta almeno 2 modelli, guarda più orari e verifica se le previsioni sono coerenti. Se due modelli divergono molto, è un segnale d’incertezza. In quel caso, pianifica con prudenza.
In conclusione
Per chi naviga, conoscere i modelli meteo è come avere un secondo radar: non basta guardare il cielo, serve anche sapere cosa succederà dopo. Capire le basi di questi strumenti – e usarli con buon senso – è oggi parte integrante della sicurezza e della strategia in mare.