Category name:Vela tecnica

Video – La forma delle vele

gennaio 24, 2014 / Commenti disabilitati su Video – La forma delle vele

La posizione e la profondità del grasso sulla vela. Come spostarlo, quando spostarlo e quali configurazioni a seconda delle condizioni di vento e mare.

E’ in inglese ma è così ben illustrato da essere abbastanza comprensibile anche lasciandolo muto.

Cosa sono le regate con la formula Team Race

Ultimamente la federazione italiana vela spinge molto i circoli perché organizzino regate con la formula del Team Race, formula nata in Olanda e diffusasi nel nord Europa e negli Stati Uniti.

Dockside

Normalmente partecipano due squadre composte da tre imbarcazioni monotipo o derive (tipo optimist). Il percorso è molto breve. Per essere competitivi serve una particolare conoscenza dei regolamenti, naturalmente una buona velocità e tanta sapienza tattica ma non solo misurata nella conoscenza di salti di vento e corrente quanto a copertura degli avversari per favorire i propri compagni di squadra.

Ipotizzando una regata di Team Race con due squadre da tre da vince chi alla fine della prova ha meno di 10 punti. Quindi non necessariamente chi ha una barca che taglia il traguardo per prima.

punteggi team race

Per approfondire tattiche e regolamenti www.vskitalia.com – foto Borlenghi

SeaYou – La vela spiegata in tv da Giancarlo Pedote

ottobre 24, 2013 / Commenti disabilitati su SeaYou – La vela spiegata in tv da Giancarlo Pedote

Abbiamo apprezzato le capacità divulgative di Giancarlo Pedote quando ci ha raccontato il perché e per come del suo Mini 650 Prysmian 747.

seayou-pedote-nauticalchannel

Pedote ha ideato SeaYou, un documentario sulla vela in solitario realizzato in 26 pillole monotematiche di 4 minuti. Un programma televisivo ideato da Giancarlo Pedote, trasmesso in 41 paesi e tradotto in 5 lingue: italiano, francese, inglese, tedesco e russo. In onda a partire da oggi, giovedì 24 ottobre 2013 alle ore 21.45 Yacht & Sail (canale 430 di Sky), e nel mondo su Nautical Channel.

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Potenza del vento apparente

maggio 24, 2013 / Commenti disabilitati su Potenza del vento apparente

26,4 nodi di velocità con 9-11,5 di vento reale, veloce più del doppio del vento.

E’ più vanno forte più l’apparente si sposta verso prua e più devono cazzare, sti cosi vanno praticamente sempre di bolina.

Direi che Shoot To Thrill degli AC/DC è abbastanza appropriata come colonna sonora per questo video.

Via | snipeout

Quesito di Fabio sulle regate a compenso

Fabio mi scrive per sottopormi un quesito riguardo alle regate a compenso, lo pubblico nella speranza che qualcuno abbia una risposta per lui:

Prima considerazione: il GPH , nelle varie formulazioni (fisso, calcolato, etc…) esprime la “navigabilità” di una imbarcazione in secondi a miglio tenendo conto di tutte le sue forme, attrezzature, specificità, andature, etc., NON della distanza di una regata.

Seconda considerazione: tra una barca con GPH minore e una con GPH maggiore, in caso di calcolo minore della distanza percorsa in regata, chi ci guadagna è la barca con GPH minore.

Terza considerazione: In una regata a bastone la lunghezza si calcola così: distanza dalla linea di partenza alla boa x 2 (andata e ritorno) x numero di giri + stacchetto.

Esempio: 2mg x 2 a/r x 2 giri + 0,5 = 8,5mg

In realtà la distanza “navigata”, cioè le miglie minime che necessariamente io devo fare, essendo la boa al vento a 90° rispetto la linea di partenza e quindi costretto a navigare per 45° rispetto l’asse del vento, è maggiore.

Cioè, considerando la distanza dalla linea di partenza alla boa un’ipotenusa, devo fare 2 cateti + ritorno + 2 cateti +ritorno + stacchetto.

E, secondo pitagora, conoscendo l’ipotenusa i il cateto c è uguale (vi risparmio la formula) a = 1,4

Quindi 1,4 x 2= 2,8 miglia effettivamente percorse, non 2, esattamente il 40% in più ad ogni giro.

Quindi rifacciamo il totale navigato: 2,8+2+2,8+2+0,5 = 10,1 mg effettivamente navigate.

10,1-8,5= 1,6 mg di compenso che non mi viene calcolato!

Si capisce che ho una barchetta con GPH maggiore?

Video – Un imprevisto salto di vento

aprile 18, 2013 / Commenti disabilitati su Video – Un imprevisto salto di vento

A me capitò una volta a Monfalcone. In regata c’era Sergio Michel, uno del luogo, un palmares in Snipe coi controcojoni, ad ogni prova dava un lato di distacco anche ai più bravi specialisti. Mi sono detto “mi ghe vago drio parché iu sa…”

Baia di Panzano. Si parte, Michel si butta a sinistra, verso costa, io dietro, siamo gli unici due. Bordo lunghissimo, a un certo punto senza cambiare minimamente direzione alla barra BOOM! mi ritrovo col fiocco accollo, viro immediatamente.

Il salto di vento è stato tale e tanto che mi sono ritrovato dritto sparato in direzione boa, che ho girato secondo, naturalmente dietro a Michel.

Video via | snipeout.blogspot.com

I contro della randa rollabile all’albero

rolla randa all'alberoRolla randa all’albero sì, rolla randa all’albero no? Chi l’ha provata o installata sulla propria barca in genere si dichiara entusiasta. Io su una barca con la tapparella avvoltolabile sull’albero non ci sono mai salito però ci sono delle motivazioni tecniche che tenderebbero a farmi propendere per il no.

Diamo per scontato che si siano raggiunte vette di totale affidabilità e quindi lasciamo stare il pericolo che si inceppi il meccanismo proprio nel momento peggiore, quando c’è bisogno di ridurre per l’arrivo del maltempo, lasciamo stare anche il fatto che non la puoi steccare e quindi ci perdi in termini di rendimento puro (in realtà si possono steccare verticalmente… ma di questo semmai ne parliamo un’altra volta).

Dunque… un albero con installato un sistema di avvolgimento è più grosso (deve contenere la avvolta avvolta) e pesa mediamente un 40% in più al metro rispetto ad uno standard. Tanto peso in più lassù in alto produce una forza risultante a circa metà altezza.

Tale forza naturalmente produce sbandamento, per compensare questo sbandamento e mantenere l’equilibrio bisognerebbe aggiungere, a seconda dell’altezza dell’albero, diverse centinaia di chili di zavorra.

Per quantificare e rendere meglio l’idea cito Cheret in un suo passaggio di “Le vele – comprendere, regolare, ottimizzare(altro…)