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Volvo Penta stabilisce il 2021 come termine ultimo per introdurre l’elettrico

giugno 14, 2018 / Commenti disabilitati su Volvo Penta stabilisce il 2021 come termine ultimo per introdurre l’elettrico

Con l’obiettivo di diventare una forza trainante nelle soluzioni energetiche sostenibili, Volvo Penta sta andando a pieno regime nelle trasmissioni ibride e completamente elettriche, offrendo soluzioni sia nei segmenti marino che industriale entro il 2021.

Volvo Penta elettrici e ibridi entro il 2021

Sostenuti dal successo della tecnologia ibrida e completamente elettrica introdotta dal Gruppo Volvo, le soluzioni di Volvo Penta dimostreranno l’impegno a lungo termine dell’azienda per offrire ai clienti la fonte energetica più recente e più appropriata per le loro applicazioni.

Afferma Björn Ingemanson, presidente di Volvo Penta: “Volvo Penta sta abbracciando la trasformazione elettrica e sarà in prima linea nella fornitura di soluzioni aziendali convincenti ai clienti che utilizzano questa nuova tecnologia”.

“Adotteremo un approccio completo per i fornitori di sistemi per aiutare i nostri clienti nella transizione verso la nuova tecnologia. Ciò avverrà applicazione per applicazione, sulla base del fatto che il business case per il passaggio all’elettricità sarà diverso nei nostri numerosi segmenti.

“Questo è l’inizio di una transizione a lungo termine”, aggiunge. “I sistemi di trasmissione primaria a diesel e a benzina rimarranno la fonte di alimentazione più appropriata per molte applicazioni negli anni a venire.”

È ora di iniziare il passaggio

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Brand New 33 Hybrid – l’ibrido secondo Greenyacht

La 33 Hybrid di Greenyacht è una barca con una filosofia abbastanza vicina alla nostra (di velisti) e Cristian Pilo, che è un amico, ha collaborato per la carena e le strutture in VTR. Per questo gli ho chiesto di scrivermi qualche riga di presentazione per pubblicarla qui su VelaBlog.

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[Di Cristian Pilo] Rallentare, riappropriarsi del tempo della navigazione, smetterla di voler “volare” in mezzo al mare attaccati a imbarcazioni che viaggiano (e consumano) come business jet senza averne il comfort, in una specie di compulsione da teletrasporto per fare “porticciolo-radabellissima-bagnoinmare-porticciolo” in tempo per l’aperitivo.

Cenare in rada a Levanto, mettersi in navigazione notturna perfettamente comodi, chi non è di guardia se la dorme, e fare colazione al vieux port di Bastia. Tutti concetti che a scriverli qui, su un blog di vela e velisti, sono perfettamente e totalmente banali.

Abbiamo pensato semplicemente di trasferirle su una barca a motore e ragionarci su, mettendoci dentro qualche altra idea, come: una barca dalle dimensioni “giuste”, costi non impossibili, sia di acquisto che di gestione, spazi per vivere in crociera prolungata per 4 persone, un design moderno che si faccia notare, una motorizzazione “normale” come cavalli, ma con un reale salto di tecnologia: un motore ibrido “vero” con il quale avere al minimo due ore di autonomia (espandibili…) alla velocità di 6 nodi circa in modalità elettrica: per poter pescare a traina in perfetto silenzio, godersi il giro di una isoletta senza il diesel come sottofondo e piaceri simili.

Ci siamo riusciti?
Agli armatori l’ardua sentenza.

Immagine anteprima YouTube

Questo presentato in foto e video è il risultato, disegnato in Italia dallo studio Greenyacht con la consulenza del sottoscritto per la carena e le strutture in VTR, prodotto in Italia dal neonato brand Artus Yacht (neonato solo il brand , chi ci ha “messo le mani” fa barche da anni per cantieri piuttosto noti).

E per gli amanti di dati tecnici e nude cifre la barca è una navetta semidislocante, disloca a pieno carico circa 6000kg, con carena ad ala di gabbiano, pattini sullo spigolo fondo-murate e skeg a protezione dell’elica e del timone; le prime decine di ore di navigazione di test stanno testimoniando una carena sanissima, ottime doti di stabilità anche con onda e mare formato; per inciso quando abbiamo realizzato il filmato problemi di meteo orrendo e di burocrazia, altrettanto se non più orrenda, hanno fatto si che potessimo fare solo un “defilè” in porto, rimedieremo al più presto con altri filmati in navigazione; gli interni sono semplicemente enormi per una barca di 10 m, ci sono 4 posti letto “veri”, bagnetto separato, un salone sul main deck gigantesco e un pozzetto ampio e vivibile senza soluzione di continuità dal salone, un prendisole sul fly gigantesco, uno altrettanto vivibile a prua, davvero lo sfruttamento dei volumi disponibili è forse la cosa che ci ha soddisfatto di più come progettisti;

Motorizzazione: singolo o doppio motore ibrido diesel-elettrico hyunday seasall da 170-250 HP totali installati, trasmissione con linea d’asse, con un autonomia diesel di circa 340 miglia nautiche, e una autonomia in propulsione elettrica di minimo due ore (espandibili aggiungendo batterie, lo spazio c’è tutto) a 6 nodi; la velocità di punta va sui 16-17 nodi, ma si viaggia con consumi davvero parchi e con un comfort in cabina invidiabile a 11-12 nodi, che a mio parere è il passo che una imbarcazione simile ha come filosofia di progettazione. Serbatoi di acqua dolce per un totale di 200 litri circa.

La barca è disponibile per test e prove a Lavagna, per info scrivete pure a info@greenyachts.it

Cristian Pilo