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J/Boats presenta il J/99

luglio 27, 2018 / Commenti disabilitati su J/Boats presenta il J/99

J/Boats e J/Composites hanno annunciato il nuovo J/99, un 9,9 metri (32,9′), un “offshore-capable speedster” attualmente in fase di sviluppo presso J/Composites a Les Sables d’Olonne, Francia.

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Il J/99 è l’ultimo nato della gamma J Sport, che combina spazio nella cabina di prua e interni confortevoli con la reattività della barca sportiva. Piano velico e di coperta sono ottimizzati per una facile manovrabilità in equipaggio ridotto e incorporano gli ultimi sviluppi del pluripremiato J/121 e del J/112E. L’interno è dotato di cabine di poppa a due letti, una stazione di navigazione rivolta verso prua, una cambusa a L e una cabina separata a prua con cala vele.

Ora più che mai i velisti sono attratti da eventi come Fastnet, Middle Sea, Chicago-Mac, ecc. In cui la velocità, la gestione delle vele, la strategia e il routing sono tutti ugualmente messi alla prova. Il J/99 è progettato per eccellere in questi eventi (sia con equipaggio completo che ridotto), offrendo allo stesso tempo un’esaltante esperienza per le famiglie, per cui la gamma J Sport è rinomata.

Info su www.jboats.com/j-99

J/Boats – J/121

ottobre 11, 2016 / Commenti disabilitati su J/Boats – J/121

Trovare un equipaggio che sia costante (nella presenza) si sa è un grosso problema, tanto più grosso quando è grande la barca. In questo J/Boats vede uno dei (tanti) motivi del grande successo del J/70 e dei monotipi in generale.

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Per questo ha concepito il nuovo J/121, un 40 piedi per regate sia offshore che a bastone pensato per essere portato da un equipaggio di massimo cinque persone o meno. Buono anche per brevi crociere o uscite giornaliere in famiglia.

Per raggiungere questo risultato è stato disegnato uno scafo con una bassa resistenza e un’alta stabilità di forma, al quale vanno aggiunti una chiglia a L, un rig in carbonio e 400 kg di water-ballast, equivalenti a quattro molto grossi che schiacciano in falchetta.

La gestione di un 40 piedi in equipaggio ridotto richiede un rig, un piano velico e una disposizione dell’attrezzatura in coperta che semplifichi al massimo le manovre. In questo vengono in aiuto le tecnologie sviluppate per le grandi regate offshore come Vendee Globe o Volvo Race. In particolare i nuovi sistemi di avvolgimento. L’inventario di vele prevede un J1 rollabile, un J4 avvolgibile interno allo strallo, un Code 0 avvolgibile su bompresso e fino a due assimmetrici su top-down furler. Ogni vela di prua ha il suo avvolgitore dedicato, che significa meno uomini a prua e meno spazio occupato sotto coperta. Combina tutto questo con una randa su rotaia che può facilmente essere ridotta (tramite un doppio sistema automatico di terzaroli) e ottieni un piano velico versatile e gestibile in qualsiasi condizione di vento e mare.

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J/BOATS – J/88 con entrobordo elettrico Oceanvolt

marzo 9, 2016 / Commenti disabilitati su J/BOATS – J/88 con entrobordo elettrico Oceanvolt

J/Boats offre il suo J/88 dotato del motore elettrico Oceanvolt capace anche di idrogenerare energia elettrica mentre si va a vela. Il sistema prevede anche le celle solari Sunpower da installare sulle vele e dei pannelli sul bimini.

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I benefici del J/88 SolarSailer 0048 18236Oceanvolt SEA system rispetto al classico diesel sono ovviamente la silenziosità, l’assenza di emissioni inquinanti e la scarse necessità di manutenzione. Con una carica completa (7.1 kW) c’è abbastanza energia per avere un’autonomia di 20 miglia senza il supporto dell’energia solare. Aggiungendo l’energia prodotta dai pannelli sulla randa e quelli sul bimini, circa 1000 watt, l’autonomia raggiunge le 50/60 miglia a 6.5 nodi di velocità, che già inizia ad essere ragionevole.

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Il punto sul J/70

maggio 30, 2014 / Commenti disabilitati su Il punto sul J/70

Di Beppe Zavanone – Siamo giunti a metà della prima stagione del J/70 in Italia, quello che possiamo definire “anno zero”, e come avevo promesso al blogger a cui affido i miei scritti di velista col vizio della tastiera, darò qualche aggiornamento sulla barca ed i suoi appassionati.

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Proprio in queste ore è stato costruito lo scafo 700, in meno di due anni si è battuto ogni record, alla faccia della crisi del nostro continente dall’altra parte dell’oceano il pil continua a galoppare e come sempre comprano barche, specialmente monotipi, li càmbiano e regatano come pazzi. Ad ogni evento di quelli aperti a varie classi quella dei J70 è quasi sempre la flotta più numerosa, negli eventi esclusivi, come il North America Championship o il Mondiale i posti disponibili vanno via in poche ore dall’apertura delle iscrizioni, e vengono contingentati per bilanciare zone, corinthians etc. E parliamo di eventi di un centinaio o più di iscritti.

Il resto del pianeta è ovviamente lento, ma con ritardo si sta partendo dappertutto ed al costruttore francese verrà ora aggiunto un terzo cantiere per coprire le richieste orientali. In Europa ci sono i numeri importatanti della Britannia, con molte regate e grossa partecipazione, e della Francia Atlantica.

Poi molte flotte di una dozzina di barche ciascune, in Svizzera e Germania soprattutto, che organizzano regate all’interno di circuiti di club spesso confinati nello stesso lago. Manca un coordinamento, non esiste in pratica un vero circuito europeo e le regate internazionali sono tutte inserite in classiche come la Primo Cup, Cowes Week, Spi Ouest, Kiel e quindi l’unica, forse la prima Regata Internazionale J/70 sarà l’Europeo in Italia, a fine settembre sul Garda.

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Fondata a Torino la J/70 Italian Class

Imitando quelli che si credono dei giornalisti veri… Noi di VelaBlog (che poi sono io solo ma il plurale maiestatico fa molto più fico) siamo stati i primi a crederci in questa nuova classe, già nel lontanissino settembre 2013 pubblicammo la prima prova in mare del J/70, HA!.

 Eugenio Ramassotto, Gianluca Grisoli, Andrea Magni, Beppe Zavanone e Carlo Alberini

Oggi l’associazione di classe è una realtà. E’ infatti fondata ieri pomeriggio – 21 maggio 2014 – a Torino, presso lo studio del notaio Dr. Paolo Bonomo, la J/70 Italian Class, associazione di classe destinata a riunire gli armatori e a programmare l’attività del più recente tra i one design prodotti dalla statunitense J-Boats.

Alla sottoscrizione dello statuto hanno presenziato Paolo Boido, Andrea Magni, Giuseppe Zavanone, Carlo Alberini, Gianluca Grisoli ed Eugenio Ramassotto.

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Inizia oggi ad Alassio la Coppa Italia J/70

marzo 14, 2014 / Commenti disabilitati su Inizia oggi ad Alassio la Coppa Italia J/70

Inizia oggi, 14 marzo 2014, nelle acque di Alassio la prima tappa della neonata Coppa Italia J70, circuito riservato al monotipo della statunitense J-Boats, che tra marzo e settembre impegnerà gli equipaggi in sei frazioni.

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Tra i protagonisti del circuito c’è Calvi Network di Carlo Alberini, armatore da sempre impegnato nella monotipia e da diverse stagioni costante presenza tra le boe delle classi più affermate come Mumm 30, Farr 40, Audi Melges 20 e Melges 32.

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Prima Uscita in J/70

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Di Beppe Zavanone

Dopo 10 stagioni in Melges 24 era tempo di cercare nuove emozioni monotipiche. Sostituire la “barca perfetta” non è stato facile, fui tra coloro che contribuirono a lanciarlo definiticamente in Italia, arrivai nella classe italiana che annoverava numeri piccoli anche se Zuccoli e poi Favini avevano già vinto i mondiali 2000 e 2001. Formammo una flotta alassina, creammo un circuito italiano spostando gli sponsor che avevamo sui terribili Beneteau 25 ed i numeri si fecero rapidamente enormi. Nessun monotipo, anche affiancandolo alle nostre tappe, riuscì a decollare, Ufetti, H22, J22, J80, Este24, SB3 non sono mai riusciti a raggiungere numeri decenti né presenze di campioni anche internazionali così importanti. Sono stati i monotipi storici come i FUN o i J/24 quelli a resistere di più. Con gli anni gli unici numeri importanti si sono rivisti, in misura inferiore sui Melges 20 e poi sui Melges 32 che però come budget sono più gli eredi dei Mumm 30 ed i Farr 40.

Per una serie di ragioni che sarebbe troppo lungo raccontare qui, il Melges 24 ha ridotto di molto i suoi numeri italiani ed americani, pur amplificando quelli europei. Ma le caratteristiche adrenaliniche ma anche marine del 24 sono fuori di ogni dubbio, ed anche la formula Corinthian è stata la fortuna di quel barchino. Ancora oggi dopo 20 anni non è facile far di meglio.

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