Come combattere e/o prevenire il mal di mare
La cinetosi (o chinetosi o kinetosi, mal di mare nel nostro caso specifico) e’ un insieme di concause strettamente legate tra di loro.
Tutti sono d’accordo sul fatto che il mal di mare va prima di tutto prevenuto. I rimedi farmacologici purtroppo funzionano in prevenzione inibendo parzialmente i nostri recettori preposti al mantenimento dell’equilibrio. Il farmaco quindi andrebbe preso preventivamente e non dopo i primi sintomi, poichè sarebbe già troppo tardi e la sua efficacia sarebbe solo parziale o nulla.
Si deve cercare inoltre di non trovarsi in situazioni ambientali tali da soffrire il mare.
Umido, freddo, caldo ecessivo, stress, stanchezza, ansia, possono essere delle concause che fanno percepire il mal di mare prima del tempo. Non sto qui a disquisire circa il moto ondoso o il rollio ritmico, quelle sono cause oggettive a cui siamo sottoposti nel momento in cui si va per mare e non possiamo farci nulla.
Il mal di mare inoltre e’ un sintomo soggettivo: chi soffre solo ad andare sotto in banchina… chi non soffre manco a capo horn a testa in giu’ a cambiare il filtro del gasolio. Ancora: al mal di mare ci si abitua. O meglio, ci si abitua alla nuova condizione di equilibrio tipico di un mezzo instabile come la barca. La velocita’ di adattamento varia, come sopra, da soggetto a soggetto.
Quindi (a titolo di esperienza personale) bisogna cercare di non mettersi in condizioni tali da soffrirne.
Alimentazione: non e’ l’alimentazione che stimola il mal di mare ma e’ il mal di mare che stimola la nausea e quindi la piu’ o meno accentuata sofferenza a questo sintomo.
Aiuta: evitare bevande alcoliche, gassose, dolci e acide, attenti pero’ che non vuol dire non bere. Ma bere poco e di continuo. Evitare cibi: ricchi di grassi, speziati, difficilmente digeribili e dolci. Meglio il salato (la famosa leggenda dell’acciuga del pescatore).
Veniamo ai farmaci. Ce ne sono tantissimi, si va dal piu’ leggero travelgum (il formicolio alla lingua e’ sinonimo di anestetizzante) alla piu’ efficace xamamina, che pero’ proprio per la funzione inibitrice ti lascia un attimo rincoglionito. Considerazione: in barca solitamente si soffre il mare quando le condizioni sono piu’ dure e quindi piu’ problematiche e critiche.
Preferisco di gran lunga avere uno completamente inefficente disteso in pozzetto, piuttosto che uno mezzo efficente e poco “attento” impasticcato che fa manovre in barca.
Ultima cosa: se fai regate non soffri mai il mal di mare. 🙂
Quanto costa (davvero) una barca nuova
Quando ci appassiona alla vela e si è proprio all’inizio capita di andare in edicola e comprare ogni pubblicazione possibile immaginabile sul tema. Immancabilmente si arriva alla pagina degli annunci dell’usato e poi si finisce a fondo rivista a guardare i prezzi del nuovo.
E qui ci si trova di fronte ad una sorpresa, per un usato recente spesso viene richiesto un prezzo più elevato che per un nuovo.
Come è possibile tutto ciò?
Tanto per iniziare quello dell’usato è il prezzo che viene richiesto ma non è detto sia anche quello che si ottiene… ma questa è un’altra storia.
Il fatto vero è che il prezzo del nuovo pubblicato sulle riviste è quello delle barche in cantiere (dove le costruiscono, magari all’estero) al netto dell’iva al 20% e di tutta un’altra serie di costi che sono variabili in funzione di una quantita’ X di fattori.
I fattori:
1) tanto per iniziare gli accessori. Per dire, un minimo sindacale di elettronica ormai si mette su qualunque barca cabinata, dalla più piccola in su.
2) Il trasporto. Sono trasporti eccezionali ed in quanto tali costano una fucilata al kilometro. Più kilomerti = un costo maggiore, ovvio.