Per quanto il sentire comune sia indirizzato a un demagogico “piove governo ladro” e per quanto altrettanto per l’altro verso demagogica, mal concepita e altrettanto mal gestita… nessuno riuscirà a convincermi che sia stata la tassa di possesso sulle imbarcazioni a deprimere il fatturato della nautica.
Senza entrare nel merito di quanti, cosa e quanto poteva incidere tale tassa sui pochi che alla fine ne erano oggetto, ne sono convinto sopratutto per due valori fondamentali:
1) Non coincidono i tempi. La tassa è stata istituita nel dicembre 2011 mentre il grosso del fatturato della nautica è svanito nel 2008. Guarda caso in concomitanza con la crisi finanziaria.
2) L’andamento è perfettamente sovraponibile con quello delle vendite di immobili, che è precipitato con la Crisi dei subprime
Senza essere economisti e a voler guardare i freddi numeri senza lasciarsi andare a facili demagogie o a “sentire comune da banchina” viene da pensare che una delle cause della crisi sia che il mercato nautico fino al 2008 fosse gonfiato dai Leasing facili, come quello immobiliare era gonfiato dai mutui altrettanto facili. Quando le banche hanno stretto il cordone della borsa la bolla è scoppiata.
Non dico che la crisi finanziaria sia l’unica causa ma che certamente è una di quelle che hanno maggiormente inciso, sicuramente più del “piove governo ladro”.
Si legge in un comunicato UCINA pubblicato oggi, 15 dicembre 2015, che è stata completamente abolita la tassa di possesso sulle imbarcazioni, anche quelle sopra i 14 metri.
La Tassa di Possesso sulle imbarcazioni era stata reintrodotta dal Governo Monti e da subito era apparsa – a mio parere – non necessariamente ingiusta nello scopo ma di sicuro pessimamente formulata e che, a causa di un calcolo clamorosamente errato, non ha portato i risultati previsti in legge di stabilità. Preventivati 130 milioni di Euro di entrate all’anno ne ha prodotti solo 29 il primo anno.
Per non parlare poi del capitolo rimborsi per chi aveva pagato nei termini quando è stata abolita per le imbarcazioni sotto i 14 metri. Insomma… una roba da peracottari dal principio alla fine.
Per la seconda volta in quindici anni il Governo, probabilmente, si rende quindi conto che è un provvedimento che produce più costi che incassi e la abolisce.
Infatti anche la vecchia Tassa di Stazionamento, che sul piano finanziario aveva più o meno gli stessi effetti, era stata abolita nel 2003 (dall’Art.15 della Legge 8 luglio 2003, n. 172 di riforma della nautica Disposizioni per il riordino e il rilancio della nautica da diporto e del turismo nautico) perché costava più il suo incasso e la sua gestione del gettito ottenuto.
Era stato il decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, conosciuto anche come “Decreto Salva Italia” del Governo Monti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 06.12.2011 – Supplemento Ordinario n. 251, all’Art. 16, Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed aerei, a reintrodurre la tassa sullo stazionamento delle unità da diporto, dovuta da tutte quelle di lunghezza superiore superiori a 10 metri a partire dal 1° Maggio 2012. Con il decreto-legge del 21 giugno 2013, (convertito dalla legge 9 agosto 2013, n. 98) articolo 23, comma 2, gli importi della tassa erano rimodulati con esclusione dal pagamento per le unità dai 10,01 ai 14 metri di lunghezza e la riduzione al 50 per cento degli importi vigenti per quelle dai 14,01 ai 20 metri.
Antonio Milanetti ha lasciato un commento al post che spiega la procedura per il rimborso della Tassa di possesso delle unità da diporto che secondo me merita di essere messo in evidenza.
Ben rappresentativo di come funzionino le cose in questo paese e di come lo stesso abbia poche speranze di uscire dal pantano.
In merito al rimborso della tassa di possesso:
E’ un anno che ho presentato “istanza”… un vero ballo in maschera all’italiana… la deve presentare un soggetto abilitato… – leggi studio commercialista… e pagarlo… devi usare un loro sw… e ti avvisano che se sbagli qualcosa viene respinta… poi devi fare la procedura per registrare il tuo IBAN all’Agenzia delle Entrate…..avere un mezzo PIN, l’altro mezzo te lo manderanno a casa….e poi credi che così ti fanno l’accredito… macchè… sono mesi che telefoni, mandi mail di sollecito (sono attrezzatissimi con le nuove tecnologie… puoi scrivere a Tutti… solo che tanta apertura è solo fittizia :NESSUNO TI RISPONDE alla domanda “allora quando mi restituite i soldi?”
Per altro il tuo IBAN l’hanno e come…. guarda caso è quello usato per pagarli…ma no… FANNO DI TUTTO PER SCORAGGIARTI.
Per incassare sono spietati e intransigenti… per restituire… ”scurdammoce ‘o passato….” non a caso siamo gli inventori delle maschere Pulcinelli, Pantaloni… ma sarà “restato un giudice a Berlino?” e il bello è che il loro stipendio glielo paghiamo noi!!!
(ndr. E non è un giudizio sull’istituzione della Tassa di possesso, secondo me anche giusta, è un giudizio sul metodo)
La tassa di possesso sulle imbarcazioni (giusta il linea di principio) è stata pensata male, è stata gestita peggio e finisce peggio ancora. Non mi stupirebbe se alla fine della fiera la sua gestione fosse costata più dei pochi spiccioli che ha reso. Ora l’Agenzia delle Entrate ha reso nota la procedura per il rimborso.
Questa procedura consiste nella presentazione di un’istanza che potrà essere presentata all’Agenzia delle Entrate per via telematica – utilizzando il software “RimborsoTassaUnitàdaDiporto”, che sarà messo a disposizione del pubblico a partire dal 18 novembre – o rivolgendosi a intermediari abilitati.
Hanno diritto alla restituzione coloro che l’hanno pagata prima del decreto di Giugno 2013 che la modificava abolendola per la fascia tra i 10,1 metri e i 14 metri e dimezzandola per la fascia 14,01 e 20 metri.
I rimborsi della tassa annuale sulle unità da diporto saranno erogati con accredito su conto corrente bancario o postale.
info su www.agenziaentrate.it
ottobre 3, 2013 /
Commenti disabilitati su Il servizio di Report sulla tassa di possesso
Nella puntata di Report del 30 settembre 2013 – Di Giuliano Marrucci. Mentre il governo chiede sacrifici a tutti, taglia la tassa sulle barche da 10 a 20 metri. L’obiettivo è rilanciare la nautica. Ma serve davvero?
D’accordo su tutto però secondo me vanno fatte due precisazioni.
1) Lo “sconto” diventa effettivo a partire dal 2014 e non da Agosto. Per il fine del servizio non cambia niente ma per completezza di informazione va comunque precisato.
2) La tassa a pieno regime in realtà ha prodotto 26 milioni di Euro di entrate per lo Stato. I 125 erano solo la previsione, che il ministero ha toppato clamorosamente.
In una puntata sull’incompetenza dei politici ci sarebbe stato bene chiedersi come mai tanto scostamento tra la previsione e le entrate effettive.
Poi sarebbe interessante capire quanto è costato allo stato riscuotere questi 26 milioni. La vecchia tassa di stazionamento fu abolita proprio perché riscuotere costava più del gettito.
Quello che ne penso io sulla tassa di possesso l’ho scritto qui
Ieri è stato annunciato il primo vero provvedimento del governo Letta, molto berlusconianamente battezzato Decreto del fare, non c’è crisi per il geni del marketing.
Per quanto riguarda ciò che ci compete, la nautica, viene abolita la Tassa di Possesso per le imbarcazioni fino a 14 metri e viene dimezzata per le barche da 14 a 20 metri. Tolto anche il limite di importo di 30.000 euro per il noleggio occasionale, sostituito da uno in giornate annue, 60 giornate.
Provvedimenti interessanti dal punto di vista del cambio di rotta del governo relativamente alla percezione della nautica e del diportismo, un settore non da punire ma che che può creare opportunità di crescita per tutti.
Ma giusto quello è, demagocico. Come erano demagocici, eccessivamente punitivi ed inutili o provvedimenti di Monti (sopratutto nella loro prima versione), altrettanto inutili lo sono questi.
(altro…)
maggio 21, 2013 /
Commenti disabilitati su Quanto costa la tassa di possesso sulle barche
La tassa di possesso sulle imbarcazioni va pagata entro il 31 maggio ed è valida valida dal 1 maggio al 30 aprile.
Per il periodo che va dal 1 maggio 2013 al 30 aprile 2014 gli importi sono:
Lunghezza scafo – Tassa annuale
da 10,01 a 12 metri – 800 euro
da 12,01 a 14 metri – 1.160 euro
da 14,01 a 17 metri – 1.740 euro
da 17,01 a 20 metri – 2.600 euro
da 20,01 a 24 metri – 4.400 euro
da 24,01 a 34 metri – 7.800 euro
da 34,01 a 44 metri – 12.500 euro
da 44,01 a 54 metri – 16.000 euro
da 54,01 a 64 metri – 21.500 euro
superiore a 64 metri – 25.000 euro
riduzione barche a vela : 50%
riduzione per vetustà
- 15% dopo 5 anni dalla data di costruzione dell’unità da diporto
- 30% dopo 10 anni dalla data di costruzione
- 45% dopo 15 anni
Tali periodi decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di costruzione.
La tassa non è dovuta per il primo anno dalla prima immatricolazione, va pagata dai cittadini italiani anche se l’imbarcazione batte bandiera estera
Dettagli sul pagamento su www.agenziaentrate.gov.it